Il mare rappresenta la principale risorsa per rilanciare l’economia di Milazzo e dell’intera provincia di Messina. È fondamentale però fare sistema e soprattutto avviare una sinergia con le istituzioni che hanno il dovere di ascoltare gli imprenditori. È questo il messaggio venuto fuori dal convegno svoltosi a palazzo D’Amico sul tema della Blu Economy al quale hanno partecipato il vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, il presidente della Camera di Commercio di Messina, Ivo Blandina, il direttore generale del Centro studi “Tagliacarne”, Gaetano Esposito, il presidente di Sicindustria, Pietro Franza, il presidente di Assonautica Messina, Santi Ilacqua e il sindaco Pippo Midili.
Si è trattato della prima tappa del forum itinerante del nascente “libro bianco” sulla Blu economy” nella provincia di Messina e nella nostra regione. Il convegno, partendo dai principali risultati dell’indagine svolta dal centro studi Tagliacarne, ha affrontato gli aspetti connessi allo sviluppo delle economie del mare che in Sicilia – come ha evidenziato Esposito – conta 27.720 imprese e dà lavoro a ben 87 mila persone. E Messina occupa il secondo posto in questa classifica dove i settori che guidano la crescita sono il turismo e la logistica.
«La Sicilia è chiamata ad essere più che frontiera, cerniera d’Europa – ha detto l’assessore Armao – e ciò grazie anche agli investimenti effettuati nel settore della digitalizzazione. È chiaro che occorre sfruttare l’opportunità anche delle Zes (Zone economiche speciali) che rappresentano sicuramente un valore aggiunto».
“Il territorio messinese dipende molto dal “Sistema mare” – ha aggiunto Ivo Blandina – e non c’è dubbio che l’economia passa dalla portualità e dalle infrastrutture”. Quindi un riferimento al nuovo pontile di Giammoro che a suo avviso può avere una funzione strategica e alla nuova pianificazione che dovrà essere portata avanti con l’Autorità portuale che non potrà non tener conto delle potenzialità dei porti di Milazzo e di Messina”.
Sulla stessa linea il pensiero di Pietro Franza che ha anticipato diverse ipotesi si sviluppo, attraverso sinergie comuni con A2a per esempio sull’uso del biogas, o anche con altre multinazionali che intendono investire su questo territorio. «Ci sono ampi margini di crescita – ha concluso – se si considera la posizione strategica della Sicilia nel Mediterraneo, ma occorre attivare sviluppo favorendo la connessione con gli altri settori economici».
Dopo l’intervento del presidente di Assonautica, Santi Ilacqua che ha messo in evidenza la crescita del diportismo, con la presenza di ben 1700 charter dei quali 600 solo nei porti di Capo d’Orlando e Portorosa, ha concluso il sindaco Midili il quale ha ribadito l’impegno «a guardare oltre, verso nuove rotte di sviluppo e di dialogo e di scambi commerciali con i paesi del Mediterraneo, promuovendo un territorio denso di prodizioni di eccellenza, sia terrestre che marino. Tra queste l’Area marina “Capo Milazzo” che in modo assolutamente naturale, riesce a trasmettere il valore vincente del turismo sostenibile in chiave blue”.